Una gara, 5 chilometri, 150 citta coinvolte e un nemico invisibile da annientare.
Letteralmente è una “gara per la cura” ed è proprio quello di cui tratta questa manifestazione organizzata dalla Susan G. Komen Italia al fine di raccogliere quanti più fondi possibili per sostenere associazioni ed iniziative per la lotta contro il tumore al seno: una minimaratona di 5 chilometri nelle strade di oltre 150 città nel mondo.
Mi chiedo, mentre vedo scorrere il conto alla rovescia sul sito della Race For The Cure, se questo tipo di iniziative possa davvero servire ad aprirci gli occhi – e non solo – rispetto ad una delle forme tumorali più diffuse fra le donne e che comporta un problema sia a livello di salute che, in molti casi, a livello estetico. Il seno è una parte importante del corpo di una donna, è quello che ad un certo punto della crescita ci dice che siamo mature, che non siamo più bambine. E’ quello attraverso cui nutriamo i nostri figli e che ci fa sentire in qualche modo belle. Ma cosa succede quando proprio da lì parte il tumore? Come si può evitare? La prevenzione più che mai è necessaria e non bisogna mai abbassare la guardia, iniziando già intorno ai trent’anni con i controlli.
La Race for The Cure serve proprio a questo ovvero a ricordarci che guarire si può e soprattutto si deve e che uniti anche in questo caso si riesce laddove da soli si vive una condizione di imbarazzo oltre che paura.
L’edizione romana si è rivelata la più numerosa – la terza in Italia insieme a Bari e Bologna – fra ben 150 manifestazioni in tutto il mondo. Milioni di persone e donne vestite in rosa che corrono insieme contro un nemico invisibile che solo con l’aiuto e il sostegno costante alla ricerca può essere davvero sconfitto. Allora, tornando alla mia domanda iniziale, sì!
Questo tipo di manifestazioni serve perché rende visibile qualcosa che in realtà non lo è, ci apre gli occhi e ci fa vedere quello che non abbiamo voglia di vedere, ma soprattutto raccoglie fondi – solo in Italia oltre 2 milioni di euro – utili alla ricerca e alle associazioni a sostegno delle donne colpite.
Il 16-17-18 maggio non potrete non vedere il fiume rosa che coprirà ben 5 chilometri di strade capitoline partendo dal Circo Massimo, il simbolo di Roma che è ormai anche il simbolo di una lotta che si combatte ogni giorno e che dal cuore della città servirà a salvare il cuore di molte donne che stanno affrontando questo terribile nemico. Che state aspettando? Iniziate a correre anche voi per sostenere la cura e vincere la gara più importante della vita.