Nell’igene orale spesso si commettono una serie di errori che compromettono il risultato finale.
Partiamo da una banale constatazione: chi vi ha insegnato a pulire i denti?
Pulire i denti richiede la padronanza di una o piu’ tecniche che, purtroppo, nessuno ci ha spiegato. Di solito il bambino prende uno spazzolino in mano e, vedendo che la mamma e il papa’ lo muovono in bocca, li imita credendo con questo di fare quanto e’ necessario.
Oppure guarda la televisione dove allegramente qualcuno muove ( scorrettamente ) in bocca uno spazzolino pieno all’inverosimile di dentifricio ( che si deve vendere ) e lo imita.
Primo errore: La tecnica di spazzolamento sbagliata.
Spesso si puliscono i denti agendo con lo spazzolino sulla superfice esterna dei denti in direzione orizzontale da destra a sinistra. Immaginate che i denti siano simili ai denti di un pettine. Se avete mai provato a pulire un pettine saprete che l’unico modo per pulire bene lo sporco tra i denti e’ quello di spazzolare dalla base verso la punta. Quindi, per analogia, anche i denti devono essere spazzolati dalla base (gengiva) alla punta, ricordandosi di andare sempre dal rosso (gengiva ) verso il bianco e quindi cambiando direzione a seconda che si pulisca l’arcata inferiore ( dal basso in alto ) oppure la superiore ( dall’alto in basso ).
Secondo errore: Quante volte al giorno si puliscono i denti?
Se io faccio questa domanda ad un paziente l’immancabile risposta e’: mi lavo i denti due volte al giorno! Se poi chiedo quando esattamente la risposta e’: la sera e la mattina. Ora riflettete: se la sera avete pulito bene i denti e, presumendo che durante la notte non avete mangiato niente, che senso ha pulire i denti nuovamente la mattina (prima di colazione)? Eventualmente avrebbe un senso pulire i denti la mattina per eliminare lo sporco della colazione, ma poi facciamo lo spuntino di meta’ mattina, il pranzo, la merenda, lo snack, la cioccolatina ecc.. e, quindi, durante tutta la giornata abbiamo i denti sporchi perche’ dobbiamo aspettare la sera per pulirli. Quindi, dividendo il giorno in due meta’, durante la prima meta’ (giorno) in cui i denti sono sporchi non li puliamo quasi mai, mentre durante la seconda meta’ (notte) li puliamo due volte! Bisogna sapere che il ciclo della formazione della Placca Batterica, cioe’ di quella patina di batteri (INVISIBILE) che si accumula tra dente e gengiva e’ di poche ORE dopo aver mangiato qualsiasi cosa, specialmente se dolce. Quindi, dobbiamo spezzare questo meccanismo impedendo alla placca di stratificarsi durante la giornata lavando SEMPRE i denti dopo pranzo e se possibile dopo ogni volta che mettiamo in bocca qualcosa, specialmente se dolce ( i batteri si moltiplicano meglio e di piu’ in presenza di zucchero!!)
Terzo errore: Il tempo dedicato all’igiene
Si dice che non si dovrebbe dedicare meno di 3 minuti all’igiene orale, ma facciamo pure lo sconto e limitiamoci ad 1 minuto. Avete mai provato a mettere un cronometro davanti al lavandino e vedere quanto e’ lungo un minuto? Provateci e vedrete che generalmente non superiamo mai questo limite. Ebbene, e’ stato dimostrato che in media, ci si lava i denti per 30 secondi e cosa peggiore e’ che di questi 30 secondi la maggior parte li passiamo a spazzolare gli incisivi che sono i piu’ facili da pulire mentre per le parti piu’ nascoste e piu’ difficili, dove si accumula piu’ placca, dedichiamo pochissime passate di spazzolino. Sarebbe come se volessimo fare la doccia in 3 minuti e ne passassimo 2 e tre quarti a pulirci i capelli o le braccia. Quindi, il consiglio e’ di iniziare la pulizia dei denti dalle parti piu’ nascoste e piu’ difficili, quali le parti interne dei denti inferiori ( quelle vicino alla lingua ) oppure le parti interne dei denti superiori ( quelle vicine al palato ).
Quarto errore: La quantita’ di dentifricio
Anche qui regna sovrana l’influenza della pubblicita’ in cui vediamo dei bei riccioloni di dentifricio e, di conseguenza, pensiamo che sia giusto usarne molto. Sbagliato! Gran parte va sprecato ed anzi e’ dannoso perche’ crea l’effetto “saponetta bagnata” ( avete presente quando prendete una saponetta che e’ stata immersa nell’acqua? Quanto tempo passate a togliere l’eccesso di sapone prima di iniziare a lavarvi le mani? )
Quinto errore: Il dentifricio
Ancora una volta imperano i condizionamenti della pubblicita’ che deve vendere il dentifricio. Ci lasciano credere che esista il dentifricio miracoloso che, come una medicina, risolve tutti i problemi. Il dentifricio e’ solo un coadiuvante della pulizia: potete benissimo lavarvi i denti senza dentifricio, ma non senza lo spazzolino. Il dentifricio contiene alcune sostanze come il fluoro che rinforzano un po’ i denti, ma quello che conta e’ solo l’azione di sfregamento delle setole dello spazzolino coadiuvate dall’effetto di sospensione delle particelle di sporco operata dal dentifricio.
Sesto errore: Intensita’ dello spazzolamento
Esistono tre tipologie di spazzolini: morbidi, medi e duri. Generalmente si tende a privilegiare uno spazzolino duro ed usare molta forza quasi che la forza e la durezza dello spazzolino assicurino una migliore pulizia. In realta’ anche questo e’ un errore e ne vediamo continuamente i risultati sotto forma di recessioni gengivali ( gengive che si ritirano ) ed usure dei denti da spazzolamento. La placca batterica e’ molto facile da disgregare quindi va’ benissimo uno spazzolino medio o anche morbido purche’ usato nel modo giusto. Inoltre, lo spazzolino va’ cambiato SPESSO e non esiste una regola per stabilire quando. Piu’ spesso si cambia e meglio e’. Chi usa molta forza lo deve cambiare molto spesso e viceversa chi e’ piu’ delicato. Una buona indicazione e’ data dalla osservazione delle setole: se sono storte e’ meglio cambiare lo spazzolino.
Settimo errore: I mezzi ausiliari ( idropulsori, spazzolini elettrici)
Gli spazzolini elettrici puliscono meglio degli spazzolini manuali, ma richiedono una diversa tecnica di spazzolamento che deve essere insegnata ( non si muovono su tutta la bocca, ma si lasciano agire un tot di tempo su ogni dente per poi passare al successivo). Quindi, qualcuno vi deve insegnare ad usarli. Gli idropulsori sono un’arma a doppio taglio: il fatto che vediate uscire dei residui alimentari grossolani tra i denti non vuole dire che abbiate fatto una buona pulizia. Quindi, si possono usare come AIUTO al normale spazzolamento e non in sostituzione di questo. La placca non si vede!. Eventualmente possono essere usati per veicolare sostanze disinfettanti e medicamentose.
Altri errori comuni e false credenze:
Usare regolarmente un colluttorio nella speranza di rimediare ad uno scarso spazzolamento: l’uso del colluttorio non serve a sostituire l’igiene orale con lo spazzolino. O il colluttorio contiene sostante riconosciute come validi antiplacca ( clorexidina ad es) oppure serve solo a rinfrescare l’alito e poco piu’. In ogni caso l’uso del colluttorio medicato va’ riservato a casi specifici ed a momenti specifici ed usato per brevi periodi.
Pensare che basti andare una volta all’anno dal dentista per non avere problemi: se non ci si lava bene quotidianamente i denti e’ come non pulire tutti i giorni la vostra casa e poi una volta all’anno chiamare l’impresa delle pulizie! Come sarebbe la vostra casa durante l’anno?
Credere che si deve comunque andare regolarmente a togliere il tartaro: il tartaro si forma solo se c’e’ placca e la placca c’e’ se non vi lavate bene i denti. Chi si lava bene non ha ne placca ne’ tartaro.
Pensare che masticare un chewing gum possa sostituire lo spazzolino: e’ un grande inganno della pubblicita’! Se vi dicono che una gomma da masticare toglie il 99% di placca in piu’ di una normale chewing gum significa che toglie solo il 99% in piu’ di niente, dato che la gomma da masticare non toglie che pochissima placca.
Scegliere un dentifricio a base di erbe sia innocuo: contiene le stesse sostanze potenzialmente dannose (ad es abrasivi) di un dentifricio normale.
Il fumo fa’ venire il tartaro: in realta’ il fumo con il catrame che deposita rende solo piu’ evidente il tartaro che normalmente e’ giallastro mentre nel fumatore e’ nerastro.
In definitiva quello che si deve fare e’ affidarsi ad un dentista che sia capace direttamente o per il tramite delle sue igieniste di insegnarvi come si effettua una corretta igiene orale e che poi vi tenga sotto controllo fino a quando non vi sarete impadroniti della tecnica e, sopratutto, fino a quando non otterrete il risultato cercato, cioè avere la minima quantita’ di placca batterica possibile.
Autore: Federica Moretti
con ringraziamento a:
Dott. A. Cappelli
Ascoli piceno (AP)
Consulente di Dentisti Italia