Le abitudini alimentari si modificano a seconda delle persone e dell’ambiente intorno a noi
Lo dimostra uno studio americano pubblicato sull’America Journal of Critical Nutrition e su Phisiology and Behavior: le persone con cui decidiamo di incontrarci a pranzo o a cena, a un aperitivo o per un caffè, limitano o incrementano la quantità di ciò che mangiamo e generano emozioni contrastanti che si riflettono sulle nostre scelte alimentari.
Condividere un pranzo in famiglia, sia per uomini che per donne, equivale ad un aumento della quantità del pasto del 40-50 %: l’atmosfera è più rilassata, le persone con cui siamo seduti intorno ad una tavola fanno parte della nostra vita e il cibo è il modo per condividere la gioia di stare insieme. La situazione si ribalta se condividiamo il pasto con un estraneo di cui non sappiamo assolutamente nulla e con cui ci sforziamo di stare a nostro agio e di non apparire diversi da ciò che realmente siamo: la quantità può diminuire del 40%.
Se invece siamo donne che intendono conquistare un uomo a cena, pur di far “bella figura” e apparire come individui attenti e sensibili, riduciamo la quantità di ciò che mangiamo anche del 25%. L’uomo invece risulta essere meno attento, ma riduce comunque la quantità di cibo da assumere del 10%.
Quando condividiamo il pasto con amici o amiche dello stesso sesso tendiamo a mangiare un po’ più più del solito, ma comunque meno di quanto accade in famiglia: non si ha la necessità di apparire più “femminili” nel caso delle donne, mentre nel caso degli uomini si fa a “gara” a chi mangia di più.
Lo studio richiede certamente ulteriori approfondimenti, ma dimostra ancora una volta che il cibo non è una necessità fisiologica, ma bensì un contenitore di emozioni in cui riversare mancanze e vuoti affettivi.
Autore: Dr.ssa Rosa G. Pinizzotto Biologa Nutrizionista
Per eventuali richieste di appuntamento contatta la dottoressa al numero 333.4415314