Molti piccoli e grandi disturbi possono riproporsi e causare enorme fastidio al nostro corpo, fino ad interessare la nostra sfera psichica.
Nei giorni 27 e 28 Marzo, presso la Sala dei Piccoli Comuni di Nemi, si è tenuto il corso “Castelli di Gusto: i prodotti tipici dei Castelli Romani, tra cultura e nutrizionismo”, in collaborazione con il Parco dei Castelli Romani e Legambiente Mondi Possibili.
Il breve corso, articolato in due lezioni di due ore, ha avuto lo scopo principale di portare alla luce alcune tradizioni dimenticate e di infondere delucidazioni in merito ad alcuni prodotti dei Castelli Romani di cui ormai più nessuno ha conoscenza.
Dalla sacralità dell’olio, l’oro giallo in bottiglia, al prezioso miele di castagno e di tiglio, largamente prodotti, al Vino Rosso, alimento prediletto degli antichi Romani e oggi inserito anche nella Dieta Mediterranea… sono stati davvero molti gli argomenti trattati.
Tra la frutta dimenticata ritroviamo la “Mela rosa gentile” e la vera “fragola di Nemi” e tra i dolci le “pupazze frascatane” e il pangiallo.
Ciò che ha suscitato più interesse è il dibattito finale, che ha portato alla luce la grande sensibilità da parte delle persone che vivono in un territorio così fertile e così ricco, per le tradizioni popolari, i prodotti tipici dei Castelli e le loro caratteristiche nutrizionali.
La riscoperta di alcuni prodotti e di alcuni frutti non può non passare per l’informazione e il lavoro dei nutrizionisti e di tutti è anche questo: far conoscere alcuni aspetti dimenticati, affinché qualcuno se ne ricordi e li riporti in vita!
Nei giorni 27 e 28 Marzo, presso la Sala dei Piccoli Comuni di Nemi, si è tenuto il corso “Castelli di Gusto: i prodotti tipici dei Castelli Romani, tra cultura e nutrizionismo”, in collaborazione con il Parco dei Castelli Romani e Legambien