La temperatura agisce in modo rilevante sulle nostre scelte alimentari, con una diminuzione dell’appetito nella stagione estiva e un aumento in quella invernale.
La stagione agisce in modo preponderante sulle abitudini alimentari, soprattutto a causa dei cambiamenti della temperatura e dell’umidità. Per questo motivo si registra una diminuzione dell’appetito durante la stagione estiva, in particolare nelle giornate di afa, e un incremento nel periodo invernale. Nella stagione fredda disperdiamo maggior calore attraverso tutta la superficie cutanea unita all’attività respiratoria, affinchè la temperatura interna del corpo sia preservata e tutte le funzioni vitali siano regolari e attive. Per sopperire alla perdita di calore interno abbiamo bisogno di introdurre altre forme di energia e l’alimentazione gioca un ruolo importante: attraverso la digestione dei nutrienti generiamo calore. L’introito calorico dovrebbe dunque essere maggiore nel periodo invernale e minore in autunno, primavera ed estate. Antiche ricerche, che risalgono ai primi del ‘900, compiute su alcuni operai agricoli di due differenti zone, con differenti temperature (Nord e Sud della Francia), hanno dimostrato che: il bilancio proteico non varia, ma quello dei grassi e dei carboidrati si, in particolare con il diminuire della temperatura, si intensifica il quantitativo di anidride carbonica emessa. Pertanto, all’arrivo del freddo, possiamo sopperire incrementando il consumo di pasti caldi a base di carboidrati complessi e grassi insaturi. Via libera a zuppe di legumi e farro, pasta e fagioli, riso e lenticchie, condite con olio extravergine d’oliva, vellutate e passati da abbinare al pane, ecc. Basti pensare che gli eschimesi consumano grandi quantità di olio di pesce e i popoli nordici sono abituati a consumare alimenti particolarmente ricchi in grassi. Anche il caldo porta con sé le sue conseguenze: disidratazione, infezione intestinali, ecc., che possono essere contrastate da un’alimentazione molto ricca in vitamine, minerali e acqua, quali insalate, piatti freddi, macedonie di frutta. Infine, non per importanza, è bene aver cura della flora batterica intestinale rafforzandola attraverso l’assunzione di fermenti lattici. Autore: Dr.ssa Rosa G. Pinizzotto Biologa Nutrizionista Vai alla sua pagina Facebook Per eventuali richieste di appuntamento contatta la dottoressa al numero 333.4415314