ALIMENTAZIONE, GESTIONE E CURA DEL DIABETE
La dieta e l’alimentazione sappiamo bene tutti è fondamentale per la gestione e la cura del diabete, specie di quello di tipo 2. L’obiettivo del trattamento dietetico in primis è quello di migliorare il controllo glicemico e tenere sotto controllo gli altri fattori di rischio cardio metabolici, legati a questa patologia.
DIETE ALTERNATIVE VS DIETA MEDITERRANEA
Da non sottovalutare in questi pazienti è l’aspetto prettamente cardiovascolare, che causa ben il 70% delle morti nei soggetti portatori di diabete, è quindi necessario intraprendere percorsi dietetici e stili di vita sicuri, che possano permetterci di fare una seria prevenzione, efficace nel prevenire la comparsa e la progressione della malattia diabetica e delle sue complicanze ma anche e soprattutto che sia sicura e scevra da rischi metabolici.
In questo caso sono molto importanti le evidenze scientifiche in merito a varie tipologie di regimi alimentari alternativi come: diete chetogeniche, paleolitiche, vegetariane, vegane, questo conferma il Presidente della SID (società italiana di diabetologia).
A differenza di queste la dieta mediterranea è al momento quella che detiene il potere dell’essere la più studiata e meno scevra da patologie correlate…ma mi chiedo chi effettivamente segue una dieta mediterranea regolare e fatta con criterio ? La vera dieta mediterranea non è solo quella che vede frutta e verdura tutto il giorno e carboidrati da pasta…ma ci sono anche grassi buoni da olio EVO e non da fonte animale, carboidrati intesi come cerali integrali non raffinati, ortaggi e frutta in realtà solo di stagione!!!
L’aderenza a un modello alimentare mediterraneo, anche in assenza di calo ponderale, si è visto ridurre l’incidenza del diabete del 52% rispetto ad una semplice dieta povera di grassi.
DIETA VEGETARIANA/VEGANA
Negli ultimi anni la dieta vegetariana ha attirato l’attenzione di molti, perché diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che ha dei benefici a livello di indice di massa corporea, di ipertensione, di eventi coronarici, di alcuni tipi di cancro e sull’aspettativa di vita. Studi condotti sui diabetici, mostrano che questo tipo di dieta migliora il compenso glicemico, e altre anomalie metaboliche, riducendo la necessità di farmaci antidiabetici di tipo orale.
Dopo un’attenta revisione degli studi gli esperti della SID hanno concluso che nonostante i risultati degli studi dimostrino che vi siano dei reali benefici nel seguire una dieta vegetariana o vegana nella cura del diabete di tipo 2 e nel trattamento per eventuali complicanze cardiovascolari, essi sostengono che non vi sono sufficienti ricerche a lungo termine su questo tipo di trattamenti, per la loro adeguatezza nutrizionale a lungo termine in varie fasce di età. Ad oggi molti colleghi accolgono con ostracismo questo stile alimentare, in riferimento a quello vegano, poiché sbilanciato verso alcuni macronutrienti e carente in alcune molecole come: omega3, calcio (nei vegani) Vit D, e vit B12 che devono essere integrate in modo esterno. Al contrario uno stile vegetariano ben pianificato con verdura e frutta di stagione cereali integrali, legumi, frutta a guscio e semi oleosi può essere adeguata dal punto di vista nutrizionale.
DIETA PALEO
Considerata come la dieta seguita dagli uomini primitivi, che si nutrivano unicamente di caccia e di ciò che riuscivano a raccogliere. Questo stile alimentare è decisamente all’insegna del maggior introito di proteine, ma mai dai LATTICINI. La quota di carboidrati non prevede il consumo di CHO provenienti da grano, e il sale deve essere ridotto, mentre le fibre, l’acido ascorbico e il colesterolo sono ben contemplati. Questo stile alimentare potrebbe andare bene per modulare e migliorare la sensibilità insulinica, vi sono diversi benefici ottenuti nel breve termine, ma non vi sono studi a sufficienza per poterla valutare sulla lunga distanza, tra l’altro alcuni sostengono che potrebbe essere carente in calcio poiché manca completamente di latticini.
DIETA CHETOGENICA
E’ una dieta questa caratterizzata da un bassissimo contenuto di carboidrati al di sotto dei 50gr die, cioè al 5% del fabbisogno calorico giornaliero, con un alto contenuto di grassi saturi superiore al 60% della quota calorica giornaliera, con una quota equilibrata di proteine e senza restrizione calorica. Tale regime induce una chetosi di tipo fisiologico, i cui effetti positivi sarebbero quelli di ridurre l’appetito, e produrre una perdita di peso migliorando anche il tono dell’umore per via dell’effetto euforizzante dei corpi chetonici.
Nel diabetico questo tipo di diete migliora l’insulinoresistenza e i parametri glicometabolici, con riduzione anche dei farmaci antidiabetici orali, tuttavia al momento gli studi in merito a questo regime alimentare sono ancora pochi, e spesso contrastanti; alcuni confermano a seguito di tale regime anche un buon assetto a livello lipidico altri invece dicono tutto il contrario con aumenti di colesterolo totale e trigliceridi, quindi per ora è meglio fare molta attenzione e se si dovesse decidere per questo regime dietetico esser ben seguiti da un professionista del settore.
AUTORE: Dott.ssa Fabiana Contri – medico nutrizionista, esperto in medicina naturale e omotossicologia
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