Il ruolo della frutta secca diviene sempre più preponderante e giorno dopo giorno emergono nuovi studi in Letteratura scientifica che avvalorano la tesi secondo cui: assumere piccole quantita di frutta secca, quotidianamente, migliora la quali
Quando parliamo di frutta secca, dobbiamo chiarire a cosa ci stiamo riferendo.
Possiamo distinguere due grandi categorie di frutta secca: quella glucidica e povera in grassi, come prugne o datteri essiccati oppure quella lipidica/oleosa, ricca in grassi buoni, a cui appartengono noci, mandorle e nocciole.
Il ruolo della frutta secca diviene sempre più preponderante e giorno dopo giorno emergono nuovi studi in Letteratura scientifica che avvalorano la tesi secondo cui: assumere piccole quantità di frutta secca, quotidianamente, migliora la qualità della vita e aumenta la longevità.
Qual è il segreto di questo importante alimento, finora considerato “troppo grasso” per una dieta nutrizionalmente corretta?
Se è vero che 100g di frutta secca (mandorle, nocciole, noci, ecc.) contengono circa 500 Kcal, è anche vero che i grassi in essa contenuta sono, per lo più, grassi “buoni”, mono e poli- insaturi, benefici per la salute delle arterie e la circolazione del sangue.
La presenza della vitamina E, di cui sono molto ricche mandorle e nocciole, potenzia l’azione antiossidante e anti-invecchiamento, combattendo anche la caduta dei capelli.
Il consumo di una manciata di mandorle o noci o nocciole o arachidi ridurrebbe del 37% il rischio di malattie cardiovascolari dovute ad ipercolesterolemia da elevati livelli di Ldl, potenziando l’azione “spazzina” dell’ Hdl, che agisce proprio ripulendo gli accumuli di grasso dalle pareti delle arterie.
Tra tutta la frutta secca oleosa, un occhio di riguardo spetta alle noci, che mostrano una forte analogia morfologica con il nostro cervello, come ho più volte sottolineato.
Le noci sono infatti una rara fonte di acido alfa- linoleico, della famiglia degli Omega – 3, da cui si formano anche prostaglandine e trombossani, importanti antiinfiammatori naturali e contengono anche una buona quantità di proteine, per cui sono molto utili nella costruzione e nel ripristino del tono muscolare, in modo particolare nello sport amatoriale intenso o nell’attività agonistica.
I pistacchi sono invece associati al loro ruolo ipotensivo: uno studio pubblicato su una importante rivista americana, Hypertension dell’American Heart Association, ha evidenziato un abbassamento della Pressione arteriosa, con un consumo quotidiano di circa 42 g di pistacchi almeno 5 volte a settimana.
Non dimentichiamo inoltre che la frutta secca fornisce un minerale molto importante: il Magnesio, amico invisibile della nostra salute, utile nella sindrome premestruale, in menopausa, contro lo stress- psicofisico e la fame nervosa, agendo con azione calmante, regolarizzando i battiti e diminuendo i livelli di adreanalina.
Infine uno studio pubblicato dall’International Journal of Sport Medicine ha evidenziato aumenti dei livelli di testosterone in associazione a un aumento del consumo di frutta secca ricca in acidi grassi monoinsaturi, soprattutto nocciole, mandorle e noci.
Consumiamo almeno 5 piccole porzioni di frutta secca in una settimana, senza eccedere nella quantità per non sovraccaricare l’apporto calorico, variando tra noci, nocciole, pistacchi, per beneficiare di tutte le proprietà.
Pertanto, la quantità da me suggerita è: 2 noci oppure 4-5 mandorle o nocciole o pistacchi, da gustare in assoluto o aggiungere allo yogurt o alle insalate.
Autore: Dr.ssa Rosa G. Pinizzotto Biologa Nutrizionista
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