Si parla sempre di più di una patologia che è bene imparare a conoscere.
La celiachia è una patologia caratterizzata da un’intolleranza permanente al glutine o meglio ad un suo componente, la gliadina, una glicoproteina solubile in alcol, verso cui, in caso di morbo celiaco, si scatena una reazione immunitaria. La presenza di una reazione infiammatoria nella mucosa intestinale altera profondamente l’anatomia dei villi intestinali, che tendono progressivamente ad appiattirsi e solo l’allontanamento del glutine dalla dieta garantisce al celiaco un “quasi perfetto” stato di salute.
Come potrete leggere anche sul sito ufficiale dell’Associazione Italiana Celiachia, questa malattia ha un’incidenza, in Italia, di un soggetto ogni 10 persone e ogni anno viene diagnosticato il 10% in più di pazienti affetti.
Il glutine è contenuto in: avena, frumento, farro, grano khorasan (di solito commercializzato come Kamut®), orzo, segale, spelta e triticale. Attenzione quindi alla lettura dell’etichettatura all’acquisto dei prodotti: se leggerete “pizza senza glutine al kamut” ricordatevi che nel kamut il glutine c’è!
E’ bene inoltre che per l’acquisto di prodotti artigianali non confezionati privi di glutine, i laboratori abbiano a disposizione una piccola parte destinata esclusivamente alla manipolazione delle farine gluten free, al fine di evitare la contaminazione crociata e la perdita di salubrità del prodotto, con conseguenze sul consumatore finale.
La celiachia è ormai una patologia riconosciuta, che prevede anche un minimo sussidio dal Ministero della Salute per supportare le spese dei costosi prodotti alimentari, ma ciò che ci auguriamo è che il costo del prodotto e l’accesso alle analisi e alle cure mediche divenga più semplice e più accessibile a tutti, dal momento che, solo in Italia, ci sono almeno 600.000 persone potenzialmente affette da celiachia che non sanno di esserlo!
Autore: Dr.ssa Rosa G. Pinizzotto Biologa Nutrizionista
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